Conosco e seguo la Treves Blues Band da ormai quasi 20 anni, ma fatico a ricordare un concerto come quello del 15 dicembre nell'accogliente Spazio Teatro di Milano. La Milano del Puma di Lambrate, la Milano senza il nebbione degli anni Sessanta e Settanta, ma con la stessa voglia, da parte degli appassionati del Blues, di fare decine di km per essere riscaldati da una musica da cui non ci separeremo mai. Fatta la doverosa premessa sulla cornice, veniamo al palco, alla musica, ai suoni della TBB. La prima cosa che mi e' venuta in mente al primo brano e' stata questa: pero', che grande percorso ha fatto la Band. Un suono vintage, ma ricco di modernita', un suono pieno e carico di pathos, senza mai essere invadente, tra un assolo di Alex e un tocco magico del Puma con la sua indelebile armonica, accompagnati dall'ottimo Luca Nardi al basso. Di Massimo mi sembra quasi superfluo ricordare quanto il motore della sua batteria continui a ruggire con la stessa passione e la stessa imprevedibilità che soltanto un artista come lui riesce a tirare fuori su qualsiasi palco in cui sale. I brani più country-blues hanno infiammato la platea, composta anche da molti ragazzini (speriamo riescano a fare da traino...confidiamo in voi). Si e' creata un'atmosfera rilassata e piacevole, da gustare con un buon bicchiere tra le mani (anche di chinotto, Fabio, lo so che non bevi). Ma soprattutto, chiudendo gli occhi, io e i miei fidatissimi blues brothers a fianco, ci siamo detti: questo e' il pezzo giusto per una colonna sonora. Ma anche questo. E poi anche questo. E di questo cosa dite? Alla fine i brani che potessero fare da colonna sonora ad un qualsiasi film di grande spessore erano tanti, tantissimi. La colonna sonora della nostra vita, quella di chi ancora pensa che l'amicizia, quattro risate, il blues della tbb, siano gli ingredienti essenziali per un'esistenza felice. Tre righe finali, ma probabilmente le piu' importanti, per chi ha sempre pensato all'evoluzione della Band senza mai segnare il passo. A Susanna, anima della banda, dico che leggero e' l'aggettivo giusto per definire il nuovo percorso artistico della Treves blues Band. E di questo, ve ne siamo davvero grati. Un abbraccio a tutta la famiglia del blues.
Daniele Francesco Porro.
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