Ciao Puma!
scrivo direttamente a te in seguito allo spettacolo di ieri sera a Varese, visto che non c’era il guestbook come all’ uscita di un museo su cui annotare le proprie emozioni.
Portare il Blues a Teatro ha riscattato tutte quelle persone che sono vissute nella povertà e nello sfruttamento, in un luogo a loro negato per via semplicemente della loro condizione e, cosa ancor più stupida, del colore della
loro pelle. E’ anche grazie a tutti loro che gli U.S.A. sono diventati oggigiorno il Paese più ricco del mondo.
Ritengo che ciò che avete fatto ieri sera sia stato un grande omaggio alla Cultura, ai tutti quei Nessuno, che strappati dalla loro Terra e portati a coltivare cotone nel corso dei secoli, si sono fatti forza con la propria voce,
cantando e ponendo le basi per il fututo Jazz e Blues.
Se ieri sera mi sono venuti i brividi ascoltando il tuo Traintime, è perchè immaginavo le centinaia di persone, a bordo di sferraglianti treni nelle pianure sconfinate del centro degli U.S.A., che andavano verso Nord, da New Orleans a Chicago in cerca di nuova fortuna, e tu hai riportato in quegli attimi le loro impressioni.
Mentre suonavi assieme a Kid un brano di Sonny Boy Williamson II, e la serie di foto scorreva dietro di voi, ci avete fornito l’ idea affascinante che quei luoghi possiedono, per la Storia e le tradizioni.
Sublimi Massimo e Luca, con le loro improvvisazioni hanno creato un ritmo che è entrato fin nel profondo.
Come hai detto a fine concerto, il Blues, la Musica elimina le differenze e ci dovrebbe rendere più uniti; purtoppo in quelle terre è ancora presente il razzismo, o almeno parte di esso, sentito nei bassifondi delle città e nei quartieri più poveri: ovviamente è difficile cancellare secoli di discriminazioni, ma ricordiamoci che anche una goccia d’acqua può scavare la pietra...questo Vostro Tour e tutti gli anni che hanno visto la Treves Blues Band trionfare nei concerti, sono Questa goccia d’acqua, il futuro può cambiare..
Caro Fabio mi complimento ancora con voi e spero di tornare a sentirvi presto!
Un saluto dalla Lumaca di Clivio!
Raffaello
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