Trofarello's Blues
È venerdì sera. È un viaggio blues, come blues è il mio umore. Anche il cielo, di un grigio estivo è un cielo blues. Nell'autoradio ho messo un cd di Otis Spann a tenermi compagnia. Le case che incontro lungo la via mi osservano silenziose. Il luogo del concerto è una vecchia fabbrica di mattoni:un grande spiazzo con a lato una lunga tettoia dove le persone possono sedersi a mangiare e ascoltare musica di fronte al palco. Seduto in attesa, con la coda dell'occhio vedo il Puma che chiacchiera con degli amici. Mi avvicino e gli sorrido, mentre allungo la mano per stringere la sua.
Ciao Fabio, sono Vittorio, gli dico.
Vittorio Z? Ciao, mi risponde regalandomi un bel sorriso.
Lo guardo negli occhi, quelli che sul palco diventeranno gli occhi del Puma. Ha uno sguardo dolce e sereno, di chi nella sua vita ha visto tanto e ha ancora la voglia di continuare la sua missione. Scambiamo due parole e ci salutiamo. È lui che mi dice di vederci dopo il concerto. Lo avrei fatto comunque. Come apertura della serata sul palco sale la Edipo Blues Band. Suonano i classici del rock blues. E il pubblico avvicina le sedi per vedere meglio. Le note delle chitarre calano sul pubblico e la cantante, flessuosa, si lascia trasportare dalla musica. Gli applausi non mancano, il loro concerto finisce e in pochi minuti tutto è pronto per la Treves Blues Band.
Il Puma e la band salgono sul palco. Un'occhiata di intesa e via! Si inizia.
Pochi secondi di buona musica sono sufficienti per creare l'atmosfera giusta. Sento la musica entrare dentro di me e capisco il senso di una verità nascosta: il miracolo del blues, di questa musica del cuore che ci fa dondolare al suo ritmo. Capisco che queste note le abbiamo dentro di noi, da qualche parte, e il blues è in grado di portarle in superficie e di farcele sentire come nostre. Sul palcoscenico, sotto i riflettori colorati, chi suona dona le proprie emozioni a chi ascolta, per renderle un'unica grande emozione, che ci circonda e riscalda. Quella del blues.
Il concerto finisce mi sento sereno e pieno di gratitudine verso il Puma e la band.
Grazie Fabio per avermi fatto stare bene. Sei in missione per conto del Blues e anche stasera hai compiuto il tuo dovere. Mi reco sul retro del palco per un saluto e un arrivederci. Lo vedo stanco e sudato, ma il suo viso è fresco nonostante il gran soffiare nelle sue armoniche.
Ciao Fabio, è stato bello
Ciao Vittorio e grazie.
Mi dà la mano e ci scambiamo un bacio sulle guance. Abbiamo entrambi la barba lunga e mi ricordo adesso che scrivo il lieve pizzicore Si, è stato bello. Perché aggiungere altre definizioni?
Bello.
lunedì 25 maggio 2009
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